Accesso al Credito per le Piccole Medie Imprese
11.08.2012 18:02Combattere la crisi
Accesso al credito, la Regione sblocca 250 milioni

MAssimo Feira, presidente Finpiemonte
Nei primi sette mesi dell’anno le richieste delle imprese per l’accesso al credito agevolato sono state 343 rispetto alle 550 dello stesso periodo del 2011. L’apertura di nuove attività ha segnato - 30 per cento. La dimostrazione che con il prosciugarsi dei crediti, e quindi dei soldi, viene meno anche la voglia di reagire, e di come il tessuto produttivo, sotto la pressione della crisi, si sta impoverendo.
In questo contesto si inserisce l’ultima iniziativa della Regione: 250 milioni, disponibili per sei anni, al tasso dell’1% (e in casi specifici, anche a tasso zero). «Un’altra mossa - ha spiegato Roberto Cota, accompagnato dall’assessore alle Attività produttive Massimo Giordano, «per sostenere l’economia reale soccorrendo le imprese in affanno». Pausa e nota polemica: «Il mestiere che dovrebbero fare le banche».
Presente Massimo Feira: presidente di Finpiemonte, regista con Giordano di un’operazione cominciata in salita e andata in porto dopo una serrata trattativa con la Bei, altra protagonista del “piano del credito” con Cassa Depositi e Prestiti e Unioncamere. Obiettivo: ottenere una deroga per garantire il credito alle imprese nonostante il “pool” di istituti di credito coinvolti non possano contare sulla famosa “tripla A”.
Tecnicismi fondamentali, peraltro risolti, che avvalorano l’importanza dell’iniziativa a favore delle piccole e medie imprese. L’aspetto più significativo, oltre ai tassi favorevoli, è la quota di intervento pubblico, elevata fino all’80% dell’importo dei crediti erogati.
La prima tranche di fondi, 25 milioni a tasso zero grazie all’intervento di Unioncamere, verrà impiegata per finanziare la misura dei prestiti partecipativi, con riferimento alle imprese in lista d’attesa (un centinaio). Le successive tranche di fondi Bei saranno destinate a diverse linee di intervento: i distretti industriali (10 milioni); la misura “Più sviluppo” del piano per l’occupazione (30 milioni); sostegno al settore automotive e aerospaziale (70 e 20 milioni); sostegno alle imprese del comparto turistico (10 milioni); misure sull’energia (25 milioni). Come spiega Giordano, «nuove linee di intervento potranno essere individuate in seguito, sulla base dell’andamento dei vari provvedimenti».
Tassi più che agevolati, si diceva: abbattuti all’1%, o persino azzerati, rispetto a una provvista di poco inferiore al 3. Riepilogando: la Regione farà la sua parte con una decina di milioni attinti dai Fondi Fas; Bei finanzierà un prestito di 100 milioni a Finpiemonte; Cassa Depositi e Prestiti metterà a disposizione della Regione 150 milioni (ora spetta al ministero dello Sviluppo Economico autorizzare l’erogazione). Unioncamere, come si è detto, contribuirà all’azzeramento dei tassi per la prima tranche di 25 milioni.
Soddisfatto Gianfranco Carbonato, presidente dell’Unione Industriale di Torino e di Confindustria Piemonte: «Valuto positivamente la destinazione prevalente data alla prima tranche di fondi Bei, attribuita ai prestiti partecipativi, e confermo la disponibilità dell’Unione Industriale di Torino a collaborare per individuare, all’interno dei 70 milioni destinati all’automotive e al suo indotto, misure per rilanciare il comparto». «Provvedimenti importanti - interviene Filippo Provenzano, Cna Piemonte, che vanno accompagnati da misure per rilanciare il lavoro e da strategie industriali. Non solo. È fondamentale sostenere il sistema dei Confidi». Il tempo stringe.
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